“I Servizi Veterinari della Regione hanno svolto accurate indagine sulla tracciabilità degli alimenti sospettati e hanno individuato i luoghi dell’acquisto in aree mercatali e in esercizi della grande distribuzione. Il consumo, oltre che presso abitazioni private, è avvenuto anche in alcuni ristoranti”: è quanto afferma Caterina Ferrero, assessore alla Tutela della salute e Sanità, in merito alla diffusa intossicazione alimentare da cozze che ha coinvolto negli ultimi giorni numerosi piemontesi, osservati al Pronto soccorso con sintomi gastrointestinali ma nessuno dei quali è stato ricoverato.
“I controlli effettuati - precisa Ferrero - hanno mostrato come la merce provenisse esclusivamente da allevamenti situati nelle acque triestine. Le partite di cozze che hanno causato i disturbi non sono più in commercio e sono stati avviati controlli ulteriori su provenienze analoghe. Contemporaneamente, l’Istituto Zooprofilattico sta effettuando le indagini necessarie ad individuare eventuali tossine algali, riscontrate recentemente dall’Asl triestina in alcune produzioni locali”.
I servizi del Dipartimento di prevenzione (Igiene e sanità pubblica, Igiene degli alimenti) sono impegnati a valutare tutte le segnalazioni provenienti da ospedali, medici di medicina generale o da altre fonti per indirizzare la ricerca delle cause e gli interventi di controllo e vigilanza.
Il Centro di riferimento regionale per la sorveglianza, prevenzione e controllo delle malattie trasmesse dal alimenti (CRR) e il settore Promozione della salute e interventi di prevenzione individuale e collettiva hanno ricevuto complessivamente dalle Asl la segnalazione di 151 casi, tra accessi al Pronto Soccorso o in altre strutture sanitarie. Il maggior numero di intossicazioni è stato registrato a Torino (72), dove l’acquisto e il consumo sono avvenuti presso 6 supermercati della grande distribuzione, 5 mercati rionali e 8 ristoranti. Nelle altre zone del Piemonte i casi sono stati: 20 nella TO3, 15 nella TO4, 1 nella TO5, 8 ad Alessandria, 7 ad Asti, 1 a Biella, 9 nella CN1, 8 nella CN2, 4 a Vercelli e 6 nel VCO. Nessun caso segnalato nell’Asl di Novara.
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