La sentenza della Corte d’Appello di Torino sul processo Eternit, che ha portato alla condanna a 18 anni di reclusione per disastro doloso dell’imprenditore elvetico Stephan Schmidheiny ed alla concessione di un risarcimento di 30,9 milioni al Comune di Casale Monferrato, di 20 milioni alla Regione e 30 ai familiari delle 3.000 persone decedute ha portato il presidente Roberto Cota a dichiarare che “in questa giornata il mio pensiero va innanzitutto alle vittime e alle loro famiglie. I risarcimenti dovranno servire al completamento delle bonifiche e, in ambito sanitario, alla cura e alla ricerca sulle malattie collegate all'amianto”.
L’assessore alla Sanità, Ugo Cavallera, l’ha definita “una sentenza che riconosce la piena legittimità della battaglia giuridica condotta dalle famiglie delle vittime dell'amianto e da tutti coloro che hanno condiviso e sostenuto questa posizione. La Regione prosegue il suo impegno per la bonifica ambientale e per le attività a favore della popolazione, in collaborazione con l'associazione dei famigliari e con il Comune di Casale Monferrato. In particolare, come assessorato alla Sanità, siamo impegnati sul fronte della prevenzione e per lo sviluppo di nuove attività di ricerca e la prosecuzione di quelle che meglio rispondono all'esigenza di trasformare le scoperte scientifiche di laboratorio in pratiche rivolte a migliorare il trattamento terapeutico dei pazienti affetti da mesotelioma polmonare, ad alleviare il dolore e a migliorare la qualità della vita”.
L’assessore all’Ambiente, Roberto Ravello, ha sostenuto che “molto è stato fatto, ma resta ancora molto da fare per bonificare il Piemonte dalla presenza dell'amianto. Con tale consapevolezza la Regione è impegnata in modo deciso e continuativo per arrivare a questo importante risultato, come dimostrano il recente bando per la rimozione dell'amianto dalle coperture degli edifici scolastici e la rimodulazione dei fondi ministeriali, che ha permesso di assegnare 9 milioni in più per Casale Monferrato. I 20 milioni che i giudici hanno riconosciuto alla Regione verranno utilizzati per dare ulteriore slancio alle opere di bonifica e per proseguire sulla strada che ci porterà a fare del Piemonte un territorio libero dall'amianto".
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