Contro una riforma della giustizia che in Piemonte taglia sette tribunali sui 30 complessivamente cancellati in Italia, il Consiglio regionale ha chiesto un referendum nazionale abrogativo del provvedimento. Il voto è avvenuto il 30 settembre, a poche ore dal termine fissato per depositare la richiesta in Cassazione, dove confluiranno anche le richieste di alcune altre Regioni (Abruzzo, Marche, Puglia, Calabria, Basilicata, Friuli-Venezia Giulia, Liguria e Campania).
Alla fine del dibattito, chiuso da un intervento del presidente Roberto Cota, si sono contati 43 voti a favore, sei no, e due non votanti.
“Il taglio dei piccoli tribunali previsto dalla riforma del Governo Monti - ha sostenuto Cota - è uno schiaffo al Piemonte, particolarmente penalizzato da un taglio pari al 70% delle sedi contro il 16% della media nazionale. Ritegno questa riforma sbagliata, non perché non esista una esigenza di razionalizzare la giustizia, ma perché la razionalizzazione messa in campo non tiene conto delle esigenze del territorio. Il Governo avrebbe potuto mettere in rete le piccole strutture, realizzando una sorta di giustizia itinerante in cui i giudici avrebbero potuto spostarsi in giorni prefissati nei diversi tribunali, come avviene in altri Paesi”.
“Posso capire - ha concluso Cota - che in Piemonte ci sia qualche tribunale in più, ma noi abbiamo una Corte d’Appello contro le quattro della Sicilia. I soliti furbi se la sono cavata, le eccezioni riguardano tutte Regioni del Sud”.
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